Insegnare è trasmettere le diverse discipline attraverso la figura dell’insegnante. Le caratteristiche che affascinano i giovani sono proprio l’amore del docente per il sapere, la sua perizia nel sedurre con ciò che spiega, la sua abilità di narratore, affabulatore, incantatore.
Se l’insegnante se lo dimentica presta il fianco a chi chiede di tutto al mondo scolastico. E la scuola rischia di essere caricata di impegni che gli insegnanti invece non hanno come l’essere psicologi o assistenti sociali.
Tutto comincia con qualche innocente mania. Alessia non vuole più mangiare perché ha sentito parlare della mucca pazza. Elia teme di intossicarsi con i latticini. Vania vuole poter indossare dei jeans stretti che le sono stati regalati. Francesca decide di assomigliare alle sue amiche che sono, secondo lei, tutte più belle e in linea. Patrizia è spinta dalla mamma a perdere quei chili di troppo che le danno l’aspetto di una bimba paffuta. Lucrezia respinge decisamente tutti i cibi che contengono carboidrati e zuccheri.
Una moltitudine di adolescenti indisciplinati si è trovata bassi voti in condotta. Certo il cinque, o giù di lì, è stato un segnale forte e chiaro che il comportamento di molti alunni non è per nulla adeguato ai criteri dell’istituzione che li accoglie. Ma questo dilagare di voti non sufficienti nel comportamento cosa ha messo in moto? Se segna una epidemia, come entrare in stato di allerta?
La carneficina invece ha dato tutt’al più il via, tra le pareti delle aule, ad una nuova dose di prediche e, tra le pareti domestiche, ad inutili punizioni. Ed adesso?
Adesso chi si occuperà della rabbia, dell’irrequietezza, dell’insoddisfazione e della noia di questi giovani?
Se il grande numero di voti insufficienti in condotta delinea l’incapacità di reggere la disciplina scolastica, il massacro di fine trimestre evidenzia anche un dilagante problema sociale.
Trovare il senso della vita è un’impresa davvero ardua per tutti quei ragazzi che hanno potuto attingere con grande facilità sia ai beni primari sia all’amore incondizionato dei familiari.
Certi giovani crescono dentro ad un mondo “ipermercato” dove tutto si trova in abbondanza. Basta allungare la mano, mettere nel carrello, pagare e… andare via. Non una parola con il bottegaio, non un limite al prodotto desiderato, non una salubre attesa che arrivi la cosa prescelta. Se quel che si brama non è immediatamente a disposizione, al massimo, si cambia centro commerciale!
Abbandonare gli splendidi genitori dell’infanzia riconoscendo i limiti di una madre e un padre che, nella realtà, sono persone "comuni" è uno dei compiti più complessi per un adolescente. Ogni ragazzo, per lasciare le protettive braccia di mamma e le sicure mani di papà, deve quindi individuare degli adulti che siano in grado di esercitare nella sua mente un particolare fascino.
Sappiamo che questo spostamento è un modo per proteggere vissuti libidici che rischiano di incistarsi in famiglia. Questo andare verso figure adulte affascinanti aiuta il ragazzo ad innamorarsi di persone non familiari.
Gli adolescenti sono quindi “programmati” per essere attratti dei loro professori.
I ragazzi di oggi mostrano una facciata arrogante, ma dietro a questa apparente sfrontatezza, nascondono una realtà vulnerabile. Mostrano quindi spavalderia e sicurezza perché sono certi di essere stati amati, ma vivono trepidazioni ed ambasce poiché non sono certi che il mondo degli adulti li saprà amare, volere, accogliere. Vogliono essere accettati, ma tutto congiura per tenerli fuori dal mondo vero, quello dei grandi, quello di chi prende le decisioni.
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